INTERVENTO DI RIPRISTINO DEI DANNI SISMICI, MIGLIORAMENTO SISMICO, RESTAURO ARCHITETTONICO, COMPRESI INTERVENTI DI RIPRISTINO IMPIANTI ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEL PALAZZO PALESTRA “EX CASA DEL BALILLA” DI QUISTELLO.
La scelta di edificare durante il ventennio un edificio estremamente simbolico come la casa del Balilla nella
posizione in cui si trova, non è stata certamente frutto del caso.
Il fabbricato infatti, con la sua cortina di Tigli e l’ampio parco, è situato all’ingresso del paese dominando la visuale
privilegiata offerta dalla strada arginale del Secchia e venendo a costituire il principale fulcro visivo per che si
approccia al paese provenendo da ovest, l’accesso principale.
In quasi un secolo di vita, nei cambi di destinazione e di assetto socio-politico, l’ex casa del Balilla (oggi Palazzo
Palestra) ha mantenuto la sua funzione pubblica sia negli spazi interni che negli usi esterni per manifestazioni sociali
che da sempre si svolgono nel parco.
Oggi l’edificio con una superficie lorda complessiva di 1.194 metri quadrati distribuiti su due piani oltre al piano
seminterrato, è inserito nel Piano dei Servizi dello strumento urbanistico vigente, come “servizi e impianti tecnologici
locali esistenti”, a ridosso dei nuclei di antica formazione (centro storico).
Catastalmente il palazzo è censito al foglio n. 25 mappale 37, con ingresso principale da Via A. Manzoni e
secondario da Via A. Gramsci n. 1.
Dagli archivi di beni culturali della Regione Lombardia, l’immobile non risulta oggetto di vincolo puntuale (ex L.
1089/39), certo è che la proprietà pubblica da oltre cinquant’anni, lo pone sotto tutela ai sensi dell’art. 10 comma 1 del
D.lgs. 22/2004 (al riguardo si allega in calce copia del parere in data 08/02/19 rilasciato dalla Soprintendenza di
Cremona, Lodi e Mantova).
Il progetto rappresenta la parte conclusiva dei lavori di recupero e messa in sicurezza che si sono svolti in questi
anni in più fasi.
L'edificio ha infatti risentito in modo significativo degli eventi sismici registrati nel maggio giugno 2012 riportando
gravi danni strutturali a cui si è rimediato attraverso una serie di interventi.
In particolare il primo stralcio di lavori ha provveduto alla messa in sicurezza e all'adeguamento sismico degli
orizzontamenti (solaio di copertura e solai intermedi) nonché il consolidamento del solaio rialzato del piano terra
mediante inserimento di montanti in acciaio HEA a rinforzo delle longarine del solaio a voltine in tavelle forate.
Gli ultimi lavori eseguiti prima dell'evento sismico hanno invece riguardato la sostituzione dal struttura lignea di
copertura databile ai primi anni settanta, intervento a cui seguì inoltre l'inserimento di un solaio intermedio al piano
primo non previsto nel progetto risalente al 1929.
Lo stabile, nato come palestra durante il ventennio e inaugurato nel 1931 (vedasi relazione storica) ha mantenuto
inalterata la sua destinazione negli anni, alternandola a quella espositiva durante le principali manifestazioni comunali,
subendo gli adeguamenti impiantistici necessari ed ai collegamenti verticali, mantenendo tuttavia l'impianto
compositivo originale. In particolare ci si riferisce all’installazione di un ascensore nell’ala frontale di sinistra,
all'integrazione al sistema di riscaldamento a radiatori con ventilconvettori, il rifacimento del vano scala, la sostituzione
dei serramenti esterni, nonché all'adeguamento di quelli interni ed infine il rifacimento della scala esterna sul retro, tutti
elementi ancora chiaramente individuabili ad eccezione delle scale di emergenza in ferro installate ed ora rimosse, sul
retro del fabbricato ad uso del piano primo.
Oggi, gli interventi di ultimazione previsti sono mirati ad una ri-funzionalizzazione complessiva dell'immobile
individuando in quella espositiva e polivalente quella che più si presta per la natura degli spazi e della posizione.
Oltre al citato parere della Soprintendenza ai sensi dell’art. 21 comma 4 Dlgs. 42/2004, il progetto risulta soggetto a
N.O. prevenzione incendi da parte del Comando Provinciale Vigili del Fuoco, ai sensi del D.M. 04/05/1998 e s.m.i., per
la presenza delle attività nn. 72 e 65.1.B di cui allegato del D.P.R. n.151 del 01/08/11.
Utilizzando un allaccio fognario esistente ed intervenendo solo all’interno del fabbricato con destinazione e carico
insediativo del tutto assimilabili ai preesistenti, non è da richiedersi all’ente gestore comunale nuova autorizzazione allo
scarico in fognatura.
In merito al parere A.T.S., l’intervento è in deroga ai requisiti igienico-sanitari di cui al Regolamento Locale
d’Igiene; è facoltà del RUP l’eventuale richiesta del nulla osta di competenza.